IL BAMBINO E LE ESPERIENZE MUSICALI

27.01.2018 00:41

 

IL BAMBINO E LE ESPERIENZE MUSICALI     

(di Martina Novella)

Nell’ambito musicale e in particolare per quanto riguarda la stimolazione sonoro-uditiva è importante offrire materiali sensoriali/didattici affinché i bambini possano sperimentare; così come il bambino ha l’opportunità di esperire gli oggetti e tutte le caratteristiche di cui sono portatori prima attraverso il cestino dei tesori e poi tramite il gioco euristico, potremmo definire l’ANGOLO MUSICALE il luogo dove il bambino fa sue le meravigliose esperienze di scoperta dei suoni, la sperimentazione, la discriminazione delle tipologie dei suoni, l’affinamento dell’udito, la coordinazione, il tutto attraverso la componente occhio-mano-movimento-esperienza uditiva.

Questa opportunità è fondamentale per estendere e arricchire il patrimonio sensoriale nell’ambito musicale che, come ogni altra competenza, viene a far parte del proprio vissuto solo e unicamente attraverso l’esperienza e la discriminazione delle differenze.

Nel libro “La mente del bambino pg.124” Maria Montessori dice: “Ogni gruppo umano ama la musica, crea la propria musica e il proprio linguaggio. Ogni gruppo risponde alla propria musica con i movimenti del corpo e questa musica si connette alle parole…non esistono animali che abbiano musica e danza, mentre tutta l’umanità in ogni parte del mondo conosce e crea la musica e la danza”.  Come il linguaggio, così la musica ci distingue dagli altri animali, ma mentre il linguaggio può essere “una specie di muraglia che racchiude una comunità d’uomini e la separa da altre comunità” (La mente del bambino pg.112), la musica, come qualsiasi forma d’arte, unisce tutti gli uomini in un’unica grande comunità.

La mente del bambino viene chiamata ‘assorbente’ da M.Montessori perché incarna tutto ciò che l’ambiente propone, permettendo successivamente la formazione della personalità. La mente del bambino specie nella fascia 0-3 anni apprende e conosce tramite attenzione, volontà, intelligenza, in modo inconscio attraverso una modalità creativa, vivendo esperienze, attività, impressioni e sensazioni che penetrano nel bambino formandolo. Questa modalità inconscia dura dalla nascita ai 3 anni circa passando poi da incosciente a cosciente.

-I materiali montessoriani permettono, partendo dai sensi e dal movimento, di sviluppare le strutture dell’intelligenza e tramite la libera scelta aprono la via della conoscenza prima e della cultura poi.

Il fattore importantissimo consiste nell’offrire i materiali nel momento giusto perché come dice G.Honegger Fresco «se lo si dà la prima volta troppo tardi, l’esperienza non ha radici nell’inconscio, in un vissuto precedente, affettivamente significativo, di cui il bambino conservi comunque un’interna memoria». I materiali montessoriani permettono di fare esperienza passando attraverso l’attività, dall’intuizione all’astrazione. Il materiale in questo senso è definito come ‘astrazione materializzata’ capace di permettere di astrarre i concetti partendo dall’esplorazione e dal lavoro con oggetti. I materiali sensoriali che utilizza Montessori (torre rosa, scala marrone, incastri solidi, etc…) rappresentano i simboli materializzati di un ordine cosmico –il mondo tutto- che la mente assorbente e inconscia del bambino cattura e fa propri.

LE CATEGORIE DEGLI STRUMENTI MUSICALI:

IDIOFONI A URTO, PERCUSSIONE, SCUOTIMENTO, SFREGAMENTO, PIZZICO

MEMBRANOFONI A PERCUSSIONE, SFREGAMENTO, A URTO D’ARIA

CORDOFONI A PIZZICO

AEROFONI A SFERZAMENTO D’ARIA, A IMBOCCATURA NATURALE

AEROFONI AD ANCIA E LAMELLE, A BOCCHINO

 

CESTINO DEI TESORI - GIOCO EURISTICO - GIOCO SIMBOLICO

E’ indispensabile offrire al bambino possibilità di sperimentare attraverso i sensi avvalendosi di attività da proporre ai bambini parallelamente allo stadio di crescita.

Il cesto dei tesori (indicativamente dai 7/8 mesi ai 12/18 mesi) da quando il bambino riesce a stare seduto e inizia a prendere gli oggetti intenzionalmente, sposta un oggetto da una mano all’altra, oppone il pollice all’indice, sa prendere e rilasciare volontariamente essendo capace di esercitare una pressione raffinata; il gioco euristico (semplici combinazioni dai 12 mesi, poi fino ai 24/30 mesi) da quando riesce a camminare senza aiuto, sa esprimere la sua forza con la mano, sa trasportare oggetti, anche pesanti, è in grado di spingere, impilare, infilare, incastrare, svuotare e riempire, spostare gli oggetti con uno scopo; il gioco simbolico (dai 24 ai 26 mesi) da quando il bambino possiede la coordinazione precisa e il controllo completo di tutti i movimenti unito all’affinamento delle abilità manuali.    

 

--Il CESTO DEI TESORI è un’attività ideata dalla pedagogista britannica E.Goldschmied, ripresa anche da M.Montessori nelle proprie attività.

Questa attività è pensata per i bambini che riescono a stare seduti da soli in grado quindi di manipolare gli oggetti. Nel cesto vengono offerti materiali diversi per consistenza, peso, colore, superficie, materiale, etc…; i sensi (vista, tatto, udito, gusto, olfatto) concorrono a conoscerli e  ‘apprenderli’ in ogni aspetto.

L’adulto può osservare lo sviluppo della libera scelta del bambino, l’attenzione e la concentrazione che viene focalizzata verso i particolari di quello o di altro oggetto, l’educazione indiretta senza sollecitazioni a favore di esperienze e scoperte autonome e spontanee, vengono rispettati i modi e i tempi di apprendimento.

Il cesto dei tesori può contenere materiali come legno, metallo, sughero, ottone, pietre, conchiglie, spugne naturali, differenti tipologie di carta, piume, stoffe di varie consistenze (pelle, cotone, lino, pizzo, peluche, velo, …), pigne, diventano elementi capaci di sollecitare la curiosità e l’esplorazione spontanea per le loro caratteristiche specifiche di consistenza, peso, forma, colore, odore, sonorità, sapore.

Occorre pensare e fare attenzione nella scelta dei materiali da proporre, specie alla forma, al peso, al calore e alla tessitura per il tatto, all’odore che emanano, al suono che producono e al colore e brillantezza che mettono in mostra.

Mediante la manipolazione degli oggetti il bimbo sviluppa l’abilità all’uso delle mani nella prensione e la sensibilità al contatto con materiali percettivamente diversi.

 

--Man mano che il bambino prende dimestichezza/conoscenza dei vari oggetti è possibile organizzare il GIOCO EURISTICO (dal greco «trovare, scoprire») il cui fine è sviluppare la concentrazione e la manipolazione attraverso un’attività spontanea di esplorazione di oggetti contenuti in sacchetti o divisi per tipologie. Il bambino, attraverso la libera scelta, potrà sperimentare la concentrazione e l’attenzione nonché la manualità e la comprensione del nesso causa effetto tra gli oggetti.

Vengono raccolte almeno 15 categorie di materiale, si sceglie uno spazio il più possibile sgombro di giochi e altre distrazioni magari stendendo un tappeto per ‘contenere’ l’attività.

Gli oggetti saranno disposti in sacche sistemati ad altezza di bambino.

E’ possibile facilitare l’apprendimento per categoria disegnando il simbolo di ciò che è contenuto nella sacca o appendendo un oggetto fuori dalla sacca in modo da permettere al bambino di riconoscere e associare l’oggetto alla sacca corrispondente. Nell’area di gioco saranno poste delle scatole dove i bambini potranno infilare i giochi che leveranno dalle sacche. Occorre lasciare che il bambino si muova in autonomia tra gli oggetti preparati ad hoc. ll ruolo dell’adulto è osservativo ma può essere di aiuto se si vede il bambino in difficoltà può prendere qualche oggetto e infilarlo nelle scatole permettendo un esempio. Ogni categoria di oggetti andrà posta nella sacca. Alla fine, ciascuna categoria di oggetti andrà riposta nell’apposita sacca.

 

---IL GIOCO SIMBOLICO è legato alla capacità rappresentativa del bambino ed è fortemente connotato dall’imitazione della vita familiare (i bambini sono in grado di rappresentarsi mentalmente cose, oggetti, situazioni, persone indipendentemente dalla loro presenza). I bambini sono in grado di compiere imitazioni differite, cioè di rappresentare azioni passate dei quali sono stati testimoni (come pettinare la bambola allo stesso modo della madre che pettina la sorellina). Frutto di tale fenomeno è il gioco "far finta di" che presuppone un'imitazione differita (correre sopra un cavallo) e delle combinazioni mentali (usare il manico di scopa al posto del cavallo) in quanto viene dato un altro significato a un oggetto utilizzandolo in modo creativo. Il bambino riveste di significati simbolici attività di movimento, costruzione, espressione.